Produzione campane per chiese
Le campane sono generalmente realizzate in una lega di bronzo, composta da circa quattro parti di rame e una di stagno. La fusione delle campane è un’operazione complessa e delicata, che richiede la realizzazione di più stampi connessi tra loro, in cui verrà fatto colare il metallo fuso, e va basata su accurati progetti che tengano conto non solo delle dimensioni della campana, ma anche dalla nota musicale che dovrà produrre. A.E.I. DI PEREGO & C. è in grado di riprodurre grazie ad una innovativa tecnologia di scansione tridimensionale sagome per la fusione identiche al quelle utilizzate da antiche e rinomate fonderie italiane non più operative (ad es. la Fonderia di campane Pruneri di Grosio), questo processo permette la sostituzione di campane rotte in concerti esistenti con campane identiche all’originale (rispettando quindi la nota della fusione originaria).
Produzione di campane per chiese: la qualità delle nostre realizzazioni
In seguito alla progressiva scomparsa della figura del campanaro, è stato necessario sviluppare dei sistemi di automatizzazione per le campane. Sempre all’avanguardia in questo campo, la A.E.I. realizza diversi tipi di ceppi di sostegno per le campane automatizzati e controllati da remoto, per venire incontro ad ogni tipo di necessità strutturale o organizzativa. Da oltre vent’anni la A.E.I. ha affiancato alla produzione delle tradizionali campane di bronzo quella delle campane elettroniche. Questi riproduttori digitali del suono delle campane possiedono già in memoria melodie e concerti, sono facili da programmare in base al calendario liturgico e possono essere gestite a distanza, anche tramite internet.
Com’è nata la produzione di campane per chiese
La prima testimonianza della produzione di campane per le chiese risale al V secolo d.C., periodo in cui il vescovo di Nola San Paolino ebbe l’idea di utilizzarle come strumento per richiamare i fedeli per le funzioni religiose. Il nome stesso “campana”, deriverebbe quindi dal luogo in cui questo strumento, che era già conosciuto in Cina e agli antichi greci e romani, ottenne per la prima volta una funzione rituale (“aera campana”ovvero “vasi di bronzo campani” cioè della campania). Le prime campane cristiane erano tuttavia di piccole dimensioni e venivano realizzate prettamente all’interno dei monasteri, utilizzando delle semplici lastre in ferro battuto. Solo nell’XI secolo si sviluppò una classe di artigiani, i fonditori itineranti, specializzati nella produzione di campane per chiese in bronzo. Ancora oggi le campane conservano una funzione sia civile sia religiosa e sono presenti nella maggior parte delle chiese cristiane del mondo.